Come si orienteranno le Ferrovie dello Stato in occasione della visita del Santo Padre nella Dicesi di Cassano Jonio? Sarà l’occasione per rivitalizzare una volta tanto la linea ferroviaria jonica relegata ormai da troppo tempo alla funzione di ramo secco da utilizzare solo per il transito dei treni-merci che vi scorazzano, spostando i containers dal porto di Gioia Tauro al nord dell’Italia e in Europa utilizzando, paradossalmente, le motrici elettriche che sono invece precluse agli umani? Riuscirà Papa Francesco a compiere il miracolo di far rinsavire Trenitalia e di far arrivare per la prima volta su questo versante le famigerate frecce (rosse, bianche, argento…) ? Come è ormai acclarato, saranno oltre 500mila le persone provenienti da tutto il Mezzogiorno che arriveranno nella Piana di Sibari per vedere da vicino il Papa. Quanti e quali treni straordinari sono previsti per quella fatidica data? Alberghi, motel, villaggi turistici, recidence…sono già saturi da tempo, ma come arriveranno tanti pellegrini da queste parti? Sarà ancora il trasporto privato su gomma a sostituire i mezzi pubblici? Se lo chiedono in tanti e se lo chiedono, invocando qualche risposta dalla dirigenza di Trenitalia, in particolare i comitati spontanei dei viaggiatori che da tempo incalzano le Ferrovie che un tempo erano della Stato e che oggi sembrano privilegiare solo la logica del costo/beneficio.
Pino La Rocca