Ufficio del Giudice di Pace: il consigliere Davide Cavallo accusa i componenti della Maggioranza di essere confusi e contraddittori, perché annunciano che l’Ufficio del Giudice di Pace è da ritenere salvo prima ancora di aver formalmente sottoscritto, insieme ai comuni del circondario, l’impegno ad accollarsi tutte le spese di mantenimento dell’ufficio stesso. «Del resto – osserva Cavallo – il PD locale, forza di Maggioranza, smentendo quanto dichiarato dal sindaco, denuncia la chiusura del predetto ufficio giudiziario come l’ennesimo scippo subito dal territorio?! E’ evidente – aggiunge l’avvocato Cavallo – che sulla vicenda la Maggioranza naviga in un mare fatto di contraddizioni ed incomprensioni, probabilmente dovute alla fretta di fare proclami, senza essere in grado di garantirne i contenuti…Nella realtà dei fatti – commenta Cavallo – il tronfio capo dell’esecutivo vantava un merito inesistente in quanto il Guardasigilli, con Decreto del 07/03/2014, aveva individuato le sedi degli uffici del Giudice di Pace da mantenere in attività nei comuni che avevano chiesto di gestirli a proprie spese, tra i quali Trebisacce. Per il mantenimento degli uffici giudiziari, – ricorda Cavallo – i comuni, singolarmente, o in consorzio tra loro, devono garantire, comunicandolo al Ministero entro il 28 giugno 2014, la disponibilità dei locali destinati ad ospitare l’ufficio (a Trebisacce posti in vendita!!!)oltre alle spese per il personale, per la pulizia, le utenze elettrica, telefonica ed idrica, la fornitura delle attrezzature tecniche ed informatiche, la manutenzione dell’immobile e delle apparecchiature… Stando così le cose, quindi, – aggiunge l’esponente del CDU – è evidente che la salvaguardia dell’Ufficio del Giudice di Pace dipende esclusivamente dalla capacità della Maggioranza di relazionarsi con i comuni limitrofi (Amendolara, Roseto Capo Spulico, Villapiana, ecc.ecc.) e di costituire con gli stessi un consorzio per la ripartizione delle spese. Alla luce delle considerazioni sopraesposte, – conclude il consigliere Cavallo – mi verrebbe da pensare che l’amministrazione comunale, o meglio il suo capo, per il tramite del comunicato del PD (partito da sempre relegato al ruolo di gregario grazie all’operato della sua classe dirigente) stia “mettendo le mani avanti” per evitare di dover riconoscere il probabile fallimento politico ed amministrativo nella gestione della vicenda del Giudice di Pace e, se così fosse, sarebbe molto triste e tipico di un metodo politico anni ‘80, ormai desueto ed improduttivo. Un consiglio, infine, al PD: in politica “eseguire gli ordini” non esime da responsabilità!».                      
Pino La Rocca


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