In riferimento all’articolo apparso qualche giorno fa sul quotidiano nazionale “La Stampa” con il quale è stata offerta ai lettori un’immagine distorta della città di Cassano All’Ionio, il Sindaco Giovanni Papasso ha scritto al direttore del giornale per esprimergli tutto il suo disappunto e dell’intera comunità cassanese:  «Egr. Direttore – ha esordito il Sindaco di Cassano All’Ionio – sono passati alcuni giorni da quando è apparso sul Suo giornale il terribile articolo,  a firma del giornalista Niccolò Zancan, che mostra un quadro assurdo ed oltremodo lesivo dell’immagine della mia città. La rabbia è stato il naturale sentimento che mi ha spinto, nell’immediatezza, a cercare un contatto con Lei, per avere le dovute spiegazioni sull’atteggiamento del giornalista che, mostrando grande superficialità, ha descritto a tinte fosche una realtà che, invece, è tutt’altra cosa. Sono riuscito ad esternare il mio grande disappunto solo alla Segretaria di Redazione, Paola Guerra. A distanza di giorni, l’amarezza e lo sconcerto hanno preso il posto della rabbia, però ancora  non riesco a spiegarmi il perché di tanto accanimento, nei confronti di una città di straordinaria bellezza, ove madre natura ed il lavoro dell’uomo antico hanno disegnato paesaggi da sogno e che, per questo,  attira ogni anno migliaia di turisti.Come si fa a descrivere come “un posto spaventoso”, il luogo ove riecheggia tuttora l’epopea di Sybaris, la polis magno greca più famosa del mondo antico, che esprime il suo senso nell’area Archeologica e nel Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide, meta prediletta di studiosi, appassionati e turisti? Ancora, non può definirsi “spaventoso” il posto ove l’uomo preistorico, seimila anni fa, dava inizio ai mestieri, commerciava  l’ossidiana ed apriva  la strada alla civiltà ed alla storia di Cassano prima di Sibari, usando il fiabesco mondo sotterraneo delle cavità carsiche  di S. Angelo, uniche grotte turistiche della Calabria, poste al Nord del centro abitato di Cassano All’Ionio, meta anch’esse di migliaia di turisti. Spiace che lo sguardo del giornalista non si sia posato sui monumenti d’arte, i palazzi, le fontane e le antiche chiese di Cassano, in primis la Cattedrale dell’XI secolo, testimone della vicenda di una Diocesi fra le più antiche e vaste del Meridione d’Italia. Con l’animo scevro da pregiudizi, il giornalista forse avrebbe scoperto che le rinomate Terme Sibarite, famose fin dall’epoca dei greci per la salubrità delle acque termali, sorgono nel pieno centro urbano e sono dotate di modernissimi impianti per la cura di svariate patologie. Invece, ha superficialmente licenziato il nostro antico centro storico con l’espressione “parte vecchia ed umida del paese”, senza sapere che quel grande  anfiteatro,  che si affaccia sul Golfo di Sibari, nell’assetto urbanistico si presenta, a distanza di secoli,  intatto  rispetto al progetto ippodameo del 444 a.C. e rappresenta uno dei centri storici più belli d’Italia, che avrebbe bisogno, questo si, di interventi concreti di rifacimento e valorizzazione da parte dello Stato, per evitare il fenomeno dello spopolamento e dell’abbandono. Avrei voluto che il Dott. Zancan, dopo essersi commosso per la dolcezza delle colline di Cassano, attraversando la fertile Piana, si fosse recato a passeggiare lungo i sette Km di costa, per ammirare i moderni villaggi turistici  ed  immergere  lo sguardo nel fascino dei canali dei Laghi di Sibari e nell’oasi naturalistica della Foce del Crati, in riva a quel Mare cristallino, che nei secoli  ha unito le terre ed ha consentito il passaggio di popoli diversi, che qui si sono incontrati, fusi e contaminati a vicenda, dando vita al patrimonio di saperi,  tradizioni e rituali che, oggi, caratterizzano la cultura ed il modo di essere della nostra gente, vivace ed affabile, votata  all’accoglienza e all’ospitalità.  Questa è la vera Cassano! Fatta per la maggior parte di gente onesta e dignitosa, di tante giovani sensibilità e professionalità, che ripudiano la violenza ed il crimine, che lavorano onestamente e che, come in ogni luogo, affrontano con compostezza una crisi economica senza precedenti, che fa sentire ancor più la sua negativa influenza in questa terra che, da decenni, paga il prezzo dell’indifferenza della Regione e  di uno Stato lontano ed assente. Eppure, per l’agricoltura avanzata e la fertilità della sua Piana, che si presta ad ogni tipo di coltura,  Cassano è sede dell’unico Distretto Agroalimentare della Calabria. Amo immaginare la terra di Cassano come un grande e meraviglioso foglio bianco sul quale, facendo leva sulle nostre capacità e le nostre risorse, sarà possibile scrivere ancora tante bellissime pagine di storia. C’è un solo punto nero: quello della mafia e della delinquenza. Sarebbe, infatti, insensato da parte mia negare i problemi legati alla criminalità organizzata, che a Cassano All’Ionio ci sono, come in Calabria  e come  in  Italia e vanno combattuti con ogni mezzo, per restituire alle Comunità la speranza di poter costruire il futuro. Ciò che sono costretto a rilevare è che il giornalista della Stampa ha esaltato e valorizzato proprio e soltanto quel punto nero, facendo di tutte le erbe un fascio e presentando Cassano come un paese di mafiosi ed omertosi,  arretrato, fuori dal mondo, attraverso una cronaca  irta di errori ed inesattezze. Per fare un esempio, l’operazione “Harem” non ha riguardato il territorio di Cassano All’Ionio!  Voglio, inoltre precisare, che  la scuola elementare di Cassano, di proprietà della provincia di Cosenza, è chiusa per   lavori di adeguamento sismico e che i bambini, però, non hanno perso un solo giorno di scuola,  essendo il territorio comunale dotato di ben otto scuole elementari , oltre ad innumerevoli istituti scolastici, di ogni ordine e grado. Altro che paese arretrato ed incolto! Non è certamente un caso se a Cassano ha sede la Diocesi guidata dal Vescovo, Mons. Nunzio Galantino, scelto da Papa Francesco come Segretario della CEI. A Cassano Papa Francesco verrà per portare speranza. Tutto questo non è stato esaltato! L’inviato della Stampa non ha pensato di raccogliere il pensiero del Vescovo, del Sindaco e degli Amministratori Comunali, di un Dirigente Scolastico o di un insegnante, di tutte quelle persone che si battono perché possa affermarsi sempre più la cultura della legalità. Forse avrebbe scoperto che Cassano è stata fra le prime realtà d’Italia dove, grazie all’applicazione della  Legge Rognoni La Torre, strutture sottratte alla mafia sono state trasformate nella sede di una comunità per il  recupero e la cura dei giovani oppressi dalla piaga della tossicodipendenza e che  una di queste  strutture è oggi sede della Guardia di Finanza di Sibari. La mafia c’è, è vero! E’ vero, però, che c’è anche chi quotidianamente la combatte.  In primis, la Magistratura e le Forze dell’Ordine, che hanno svolto e continuano a svolgere un compito egregio per liberare il territorio da ogni forma di criminalità e restituire serenità all’ordine pubblico.
C’è chi è disponibile ad offrire il proprio petto per liberare la città dal punto nero della delinquenza, per esaltare e promuovere le ricchezze naturali e storiche di una terra antica, per costruire un futuro diverso e ricco di opportunità, soprattutto per le giovani generazioni.
Cassano è quella città che, di recente, ha visto la presenza di Ministri e di uomini di cultura, accorsi per salvare l’Area Archeologica di Sibari, compromessa dall’esondazione del Crati.
Il Sindaco di Cassano è stato ricevuto dalla Commissione Cultura del Senato che, dopo averlo ascoltato, ha unanimemente approvato una risoluzione che impegna il Governo a intraprendere serie azioni di valorizzazione del Sito archeologico di Sibari.
Il  Sindaco di Cassano, ancora, è stato fra i tre sindaci Calabresi a cui è stato dato modo di intervenire, per rappresentare i problemi del territorio, nel corso  della visita del Premier Matteo Renzi in Calabria.
Concorderà con me, Sig. Direttore, che tutto questo stona con l’immagine di paese degradato, sottosviluppato, preda di mafiosi e criminali, oppresso dalla paura, presentato sulle pagine del Suo giornale.
Il giornalista Zancan è partito da un fatto orribile, che ha scosso le coscienze di tutti, per svilire il senso della Città ed offendere un’intera comunità.
Se solo egli fosse venuto nella stanza del Sindaco, avrebbe potuto vedere sulla parete la foto che ritrae il tenero sorriso del piccolo Cocò, a testimonianza del  dolore dell’intera comunità e quale icona  delle necessarie azioni di  tutela dell’infanzia, di lotta alla mafia  e di promozione della cultura della legalità.
La cronaca, purtroppo, racconta di episodi terribili che accadono in Italia ed anche in Piemonte, poiché il male, al pari del bene, opera in ogni parte del mondo.  Nessuno però si sogna di additare come criminale la comunità che vive in quelle realtà ove si consumano reati mostruosi.
Per questo è forte il dubbio  che l’inviato della Stampa si sia lasciato fuorviare dallo spirito antimeridionalista, che spinge sempre e comunque a ricercare ogni occasione per screditare le città del Sud.Non è giusto! La stampa dovrebbe aiutare il Mezzogiorno d’Italia, ed in maniera particolare la Calabria, a recuperare i ritardi storici e ad avviarsi verso la strada della ripresa e del progresso. Sig. Direttore, credo fortemente nella Sua sensibilità, e non potrebbe essere diversamente.
Per questo Le chiedo di adoperarsi per  rendere giustizia alla mia città, alla cui immagine è stato arrecato un danno incalcolabile.
Mi farebbe immenso piacere, inoltre, averLa ospite  insieme ai giornalisti della Stampa, per accompagnarLa  lungo le strade della Cassano vera, distante anni luce dal quadro avvilente e cupo dipinto sulle pagine del Suo giornale.
Restando in attesa di un cortese riscontro, La saluto con grande cordialità», firmato il Sindaco Giovanni Papasso.
Cassano All’Ionio, 22.04.2014
                                                                                                      Ufficio Stampa del Sindaco