Nuova S.S. 106: da una parte i comuni fanno resistenza e chiedono modifiche sostanziali al tracciato, dall’altra cercano di cogliere al volo i primi benefici. Infatti, a dimostrazione che la nuova S.S. 106, al netto dell’impatto ambientale che bisognerà cercare di ridurre il più possibile, è destinata a convogliare risorse ed a vivacizzare l’economia del comprensorio, prendono corpo da parte di alcuni comuni interessati al suo passaggio, (Trebisacce e Villapiana) i primi progetti destinati ad eliminare le possibili “interferenze” sul suo tracciato. E’ stata infatti la stessa Anas, facendosene carico, a sollecitare i comuni a liberare in tempo utile le aree destinate ad accogliere il tracciato della nuova arteria da eventuali sedimi di acquedotti, reti idriche, reti fognarie, linee e cabine elettriche… in modo tale che, una volta iniziati i lavori, non si debba perdere tempo per eseguire queste opere. L’Anas infatti, subito dopo aver recapitato ai comuni gli elaborati del progetto definitivo, ha invitato tutti gli enti pubblici a –segnalare, entro 60 giorni, eventuali interferenze con il sedime dell’infrastruttura da realizzare, e/o a –dare corso, sempre nello stesso arco temporale, all’elaborazione di  progetti finalizzati a rimuovere le interferenze esistenti. L’evidente vantaggio, oltre alla ricaduta positiva in termini di occupazione, è che si dà la possibilità ai comuni di avviare subito i cantieri e di rifare ex novo, a spese dell’Anas, tratti di acquedotti e/o di reti idriche e fognarie ormai vecchi e obsoleti, oltre naturalmente alla possibilità di migliorare, attraverso i ribassi, le fonti di approvvigionamento idrico che non vengono riqualificate da tempo immemore. E’ il caso, per esempio, dell’acquedotto comunale “Giordomenico” di Trebisacce, sulla cui sorgente, coincidente con la galleria filtrante che sorge nel letto del torrente Saraceno, non viene fatto alcun intervento di manutenzione da diversi anni. E’ proprio per questo che il comune di Trebisacce nei giorni scorsi ha affidato l’incarico professionale ai tecnici (architetto Gambardella, ingegneri Domanico e Franza e geometra De Santis) per la progettazione, la direzione-lavori ed il controllo della sicurezza per lo spostamento dell’acquedotto comunale per un importo complessivo di 300mila euro. Stessa cosa ha fatto il comune di Villapiana che, dovendo spostare due tratti di acquedotto ed un lungo tratto di rete fognaria, ha previsto una spesa complessiva 725mila euro dando incarico ai tecnici (ingegneri Ventimiglia e Corino e archietto Rago) di redigere altrettanti progetti preliminari ed esecutivi. Oltre a questi adempimenti, i comuni di Roseto e di Villapiana hanno chiesto alla Cassa Edile di Cosenza di prevedere in loco dei Corsi di qualificazione professionale per mettere in condizione le maestranze locali di accaparrarsi i posti di lavoro che si renderanno disponibili appena apriranno i cantieri.
     Pino La Rocca