«La costituzione del gruppo consiliare del PD è un atto politico dovuto nel rispetto delle norme statutarie e dei tanti elettori (circa 1.000) che hanno votato i nostri candidati. Il segretario cittadino del partito finge di non sapere che non tenere in considerazione il voto dei cittadini che certamente vogliono riconoscersi nelle scelte amministrative dei loro rappresentanti…appare non solo errato politicamente, ma irrispettoso della dignità e della volontà degli stessi elettori». A lanciare questo vero e proprio anatema è l’architetto Remo Spatola nelle vesti di componente del Direttivo e di componente dell’Assemblea provinciale del PD il quale torna all’attacco e riapre il fronte delle polemica, non solo contro il segretario che ha definito “irrituale” la richiesta di alcuni degli iscritti, quanto nei confronti dei diretti interessati. «…I cittadini – scrive ancora Remo Spatola – non sono solo semplici elettori da utilizzare solo nella fase elettorale per poi abbandonarli al loro destino, ma sono attori indispensabili che hanno il diritto di partecipare attivamente alla vita sociale e politica della comunità. Certo – aggiunge l’architetto Spatola alzando il tiro verso il palazzo – alcuni personaggi collocati nei posti di comando risultano allergici al dissenso…, convinti di essere i depositari della verità rivelata e provano fastidio verso ogni forma di dissenso. Appare infatti oltremodo stucchevole mettere in discussione una richiesta sacrosanta che perviene dalla base partito. Del resto l’istituzione del nostro gruppo consiliare non è materia che interessa il sindaco eletto dalla coalizione, il quale farebbe bene a preoccuparsi del buon andamento della vita amministrativa, che non appare al momento di buona qualità, ma attiene alla libera determinazione di quanti si riconoscono nei valori del PD di Trebisacce. E chi non ci vuole stare – conclude Remo Spatola – è libero di cercare altrove il soddisfacimento dei propri,”legittimi” istinti autonomisti, in dispregio delle più elementari regole della vita associativa e politica, perché il PD è comunità di donne e uomini liberi e consapevoli che la libertà è un valore che non può essere barattato in cambio di qualche attenzione politica volta al soddisfacimento, pedestre, di legittime, quanto discutibili, ambizioni politiche personali».
Pino La Rocca