La Corte d’Appello di Catanzaro ha condannato il comune a risarcire di 31mila euro ciascuno, due lavoratori socialmente utili che erano stati illegalmente esclusi dalla stabilizzazione. La vicenda, secondo una nota emessa dal segretario provinciale della Uil Silvano Scarpino, risale all’anno 2002, allorchè l’amministrazione comunale guidata dall’on. Antonio Mundo, nonostante le contestazioni mosse dal sindacato e dagli stessi lavoratori esclusi dal beneficio, ha provveduto alla stabilizzazione di alcuni lavoratori escludendo illecitamente i due ricorrenti rappresentati e difesi dagli avvocati Paolo Accoti e Rosanna Mazzia. «La Corte d’Appello – ha scritto Scarpino – ha sentenziato che le procedure di stabilizzazione erano viziate, in quanto condotte da una commissione interna anziché dal competente Ufficio Territoriale per l’Impiego e perché il comune aveva stravolto i criteri di selezione del personale da stabilizzare… con particolare riferimento alle professionalità acquisite. Se la commissione – conclude la nota sindacale – avesse applicato correttamente i criteri, i suddetti avrebbero avuto diritto alla stabilizzazione sin dal 31/12/2002, e pertanto, poiché stabilizzati solo nell’agosto del 2008, hanno rivendicato il danno subito». Oltre al risarcimento delle spettanze mensili, il comune deve pagare anche i contributi assistenziali e previdenziali, oltre alle spese legali.
Pino La Rocca