Il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in Calabria, a Scalea, ha partecipato alla manifestazione contro la ‘Ndrangheta. Secondo la tabella di marcia, il premier ha, innanzitutto visitato l’Istituto Comprensivo Caloprese, incontrando e confrontandosi con i ragazzi. A seguire, nel salone consiliare del municipio l’incontro con i sindaci della Provincia di Cosenza ed il rettore dell’Unical, Crisci, presieduto dal segretario regionale Ernesto Magorno e, infine, è intervenuto alla manifestazione contro le mafie organizzata dal Partito democratico calabrese, al cospetto di un bagno di folla. Nel corso dell’incontro con i sindaci, sono intervenuti solamente il sindaco di Crotone e presidente dell’Anci Calabria, Vallone, il sindaco di Cassano All’Ionio, Gianni Papasso, di Cetraro, Giuseppe Aieta e di Villapiana, Roberto Rizzuto.  Dopo avere portato il saluto della città di Cassano, anche a nome dei colleghi della sibaritide e del pollino, Papasso, ha esordito ricordando a Renzi la missiva inviategli all’indomani del triplice omicidio costato la vita anche al piccolo Cocò di soli tre anni, con la quale lo invitava nella città delle terme sibarite, per proseguire con la presentazione del territorio amministrato con le sue tante risorse, tra cui il parco archeologico dell’antica Sibari, evidenziando a proposito che giace ancora sotto il fango derivante dall’esondazione del fiume Crati registratasi nel mese di gennaio dello scorso anno. Nel suo argomentare sulla questione, Papasso ha parlato di legalità rapportata all’insediamento abusivo di alcuni agrumeti nella golena del Crati, che hanno contribuito al disastro ambientale e culturale e dell’ordinanza dell’ente per rimuoverli, prima sospesa dal TAR, che, notizia dell’ultima ora, adesso con sentenza ha sostanzialmente confermato la legittimità del provvedimento del dirigente del settore. Il sindaco Papasso, ha poi richiamata l’attenzione del primo ministro, sulle criticità che affliggono Cassano e il comprensorio della sibaritide e del pollino, affermando che la Piana di Sibari, da decenni è la grande tradita, per le reiterate disattenzioni dei governi nazionali e regionali che si sono succeduti nel tempo. Papasso, ha parlato di carenze infrastrutturali, viabilità e rete ferroviaria, di sanità che non riesce a dare le risposte all’utenza e di altro, affermando che dove c’è precarietà, alligna la mafia e la criminalità organizzata con i suoi affari illeciti, nonostante l’incessante ed eccellente lavoro della prefettura e delle forze di polizia. Altro riferimento significativo, è stato quello sul disagio sociale, provocato dalla crisi che ha messo le famiglie in ginocchio. Il sindaco di Cassano, non ha mancato di ricordare, inoltre, il dono di Papa Francesco fatto alla diocesi con la nomina del vescovo Galantino a segretario generale della CEI e il successivo evento criminoso riguardante l’omicidio a Sibari, di Padre Lazzaro. Gianni Papasso, bandendo le atteggiamenti piagnoni, con schiena dritta dopo avere rappresentato la drammaticità della situazione, ricordando anche gli attentati subiti, fotografando la realtà, ha chiesto al presidente Renzi una inversione di tendenza e quindi maggiore vicinanza dello Stato verso le periferie. Prima di concludere il suo intervento, Gianni Papasso, ha reiterato l’invito a Matteo Renzi a venire in visita a Sibari, l’antica e famosa capitale della Magna Grecia, nonché di dare, con la sua azione di governo, la speranza di un futuro migliore per i giovani.

Lì, 26.03.2014                Il Capo Ufficio Stampa – Mimmo Petroni –