L’Amministrazione Comunale di Cassano allo Ionio comunica che il TAR della Calabria di Catanzaro, Sez.I, con sentenza n.432 del 2014, ha sostanzialmente confermato la legittimità di un provvedimento del Dirigente del Settore, con il quale veniva ordinata l’eradicazione di un agrumeto e la demolizione di una recinzione, effettuati all’interno di area protetta posta in prossimità della foce del fiume Crati. Si tratta di ordinanza che segue l’indirizzo del Sindaco Gianni Papasso e della sua amministrazione, tendente alla ricognizione ed allo sgombero di ogni elemento antropico illegittimo, che in qualche modo possa incidere sul normale deflusso delle acque del fiume Crati. L’agrumeto in questione sembra essere stato realizzato diversi anni addietro in assenza delle autorizzazioni di legge, al pari della recinzione, e tra queste, come con precisione puntualizza il TAR della Calabria, l’autorizzazione paesaggistica prevista dal D.Lgs n.42 del 2004. Il TAR della Calabria, pur rinviando al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche per la parte relativa al tema della utilizzazione del demanio idraulico, precisa, comunque, che nella materia della tutela delle acque sussiste una competenza concorrente tra i vari enti ed il Comune assolve alla scopo di “assicurare un rapido ed efficiente intervento in un settore particolarmente sensibile e delicato quale la vigilanza delle acque”. In più occasioni, il Sindaco di Cassano allo Ionio ha manifestato l’esigenza di un’azione comune tra le istituzioni, per salvaguardare il territorio e, nel caso specifico, sia l’enorme patrimonio naturale dell’Oasi naturalistica della foce del Crati, sia l’area archeologica di Sibari, devastata da inondazioni, alla cui origine non sono estranee le azioni dell’uomo. Il Sindaco di Cassano allo Ionio ha dichiarato: ”Prendo atto con soddisfazione e con sollievo della decisione del TAR della Calabria, che conferma la legittimità dell’azione amministrativa, tesa al ripristino di condizioni di legalità in un territorio in cui troppe disattenzioni si sono consumate nel tempo. Continueremo a vigilare ma soprattutto a sensibilizzare le istituzioni competenti per creare sinergie che possano restituire in tempi brevi all’umanità intera l’area di Sibari e, con essa, un patrimonio naturale, archeologico ed artistico unico al mondo. Il Comune farà la propria parte, nella convinzione che sulla strada del pieno recupero nessuno potrà permettersi di fare passi indietro. Ringrazio profondamente l’ottimo Avv. Vittorio Cavalcanti, che con grande professionalità e competenza ha rappresentato il Comune presso il Tar della Calabria, facendoci ottenere questo importante e straordinario risultato”.-
Lì, 26.03.2014 Il Capo Ufficio Stampa – Mimmo Petroni –