Il Senato della Repubblica, a seguito di un’istanza esposto del 18 marzo, inviato dagli avv.ti Pasquale Catalano e Giuseppe Labonia e firmato da oltre 100 persone tra cittadini, avvocati, personale dell’UNEP e del Tribunale di Castrovillari, comunicava con email che gli uffici del Senato avevano qualificato l’esposto come petizione popolare ex art. 50 della Costituzione, sui disagi e disservizi sorti a seguito dell’accorpamento del tribunale di Rossano Calabro a quello di Castrovillari. “Se con tale istanza si intende presentare una petizione ai sensi dell’articolo 50 della Costituzione, è necessario individuare un “primo firmatario” con il quale gli uffici terranno la corrispondenza relativa all’iter della suddetta petizione. Tale primo firmatario dovrà inviare la propria firma autografa e la copia del proprio documento d’identità”.
L’avv. Catalano inviava quanto richiesto anticipando che avrebbe anche inviato una relazione dettagliata in merito all’illegittimo e folle accorpamento del Tribunale di Rossano a quello di Castrovillari e ogni altro documento utile e necessario. Comunicava la propria disponibilità per una immediata audizione personale o incontro anche con una delegazione del comitato di difesa del tribunale di Rossano, presso i competenti uffici del senato al fine di fornire ogni ulteriore opportuna e utile informativa, anche documentale, sulla vicenda in oggetto e sui devastanti e deleteri effetti che di già si stanno riscontrando nel comprensorio ionico cosentino dell’ex Tribunale di Rossano/Corigliano dal punto di vista socio economico e culturale.
Con l’esposto è stato evidenziato l’inidoneità del l’UNEP (insufficienza, inidoneità ed inadeguatezza dei locali di lavoro e dei servizi igienici;). Inidoneità dei locali indicati presso il vecchio palazzo di Giustizia da destinare a ufficio UNEP, poiché necessario il rifacimento del pavimento, la revisione degli infissi e l’adeguamento dei bagni. insufficienza di parcheggi nel nuovo palazzo di giustizia, insufficienza di arredi in alcune stanze di impiegati e magistrati e di sistemi e apparecchiature necessarie all’espletamento dei propri uffici; mancanza del servizio fotocopie; incompletezza delle parti comuni dell’edificio, mancanza degli intonaci del tetto sotto la controsoffittatura; non conformità delle uscite d’emergenza alla normativa vigente; impossibilità per diversi giudici di svolgere la normale attività di udienze presso il nuovo palazzo di giustizia per assenza di diversi fascicoli (fallimentari, esecuzioni immobiliari e penali), già prelevati dal soppresso tribunale di Rossano, con dilazione dei tempi della giustizia. insufficienza dei locali e stanze del nuovo palazzo di giustizia ad ospitare le -residue- unità lavorative provenienti dal soppresso tribunale. Mancanza del collaudo statico per come attestato dalla regione Calabria.
Rossano, 24 marzo 2014 Avv. Pasquale Catalano