L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Franco Durso, per fare in modo che la realizzazione della nuova S.S. 106 possa rappresentare un’occasione importante per creare lavoro, ha chiesto all’Ente-Scuola della Classe Edile di Cosenza, attraverso una Delibera di Giunta, che vengano avviati sul posto i Corsi di qualificazione professionale, in modo da consentire alle proprie maestranze di candidarsi ad occupare i posti di lavoro nei cantieri destinati ad essere aperti entro il 2015. E, per rendere appetibile la scelta di Roseto, ha messo a disposizione dell’ente-scuola, gratuitamente, la palestra comunale che è in grado di ospitare, per ampiezza e altezza, alcuni dei corsi di specializzazione. In realtà il primo cittadino di Roseto, illustrando nei giorni scorsi il progetto definitivo della nuova arteria, ha spiegato ai propri cittadini che le concessionarie dell’appalto Astaldi-Impregilo non assumeranno operai generici, neanche se sono “raccomandati” e che quindi, per poter aspirare ad un posto di lavoro, occorre essere in possesso di determinate qualifiche (carpentieri, minatori, ferraioli, palisti, gruisti, escavatoristi…). «Bisogna evitare – aveva detto il sindaco Durso – quanto si è verificato nella realizzazione delle gallerie di Montegiordano, laddove sono stati impiegati i minatori di San Giovanni in Fiore perché solo loro erano in possesso della qualifica di minatori che abilita a lavorare nel sottosuolo ed a sfidare determinati rischi. Occorre dunque darsi da fare, anticipare i tempi e mettersi nelle condizioni di non perdere l’ultimo treno che passa per l’Alto Jonio sotto la forma di un’occupazione che può durare alcuni anni». Secondo quanto ha dichiarato il sindaco Durso, l’amministrazione comunale, da parte sua, è impegnata a suggerire all’Anas soluzioni il più possibile rispettose dell’impatto ambientale ed a portare casa alcune “opere compensative” destinate a migliorare i servizi e più in generale la qualità della vita nella zona “fronte-mare” che insiste in adiacenza al castello federiciano in modo da farne la vera “porta della Calabria”. Alle maestranze, invece, è demandato il compito di cogliere l’opportunità di un posto di lavoro, mettendosi nelle condizioni di non assistere supinamente al passaggio di questo convoglio. «Anche 50 posti di lavoro, oltre al sicuro indotto rappresentato dall’auspicabile presenza di un campo-base nel nostro comune – ha concluso il primo cittadino – possono contribuire a vivacizzare la fragile economia di un piccolo comune come Roseto».
Pino La Rocca