«Tutto l’Alto Jonio, ed in particolare i paesi collocati nelle aree interne, versano in una condizione di grave dissesto del territorio ed il maltempo dei giorni scorsi non ha fatto altro che metterne a nodo l’estrema fragilità. Se non si interviene con urgenza, attraverso un progetto preventivo di sistemazione saremo costretti a rincorrere sempre l’emergenza e le popolazioni locali saranno condannate a vivere perennemente nel rischio idro-geologico». Lo ha affermato il presidente della Provincia Mario Oliverio nel tirare le somme della sua faticosa trasferta nell’Alto Jonio dove, accompagnato dai consiglieri provinciali della zona Franco Mundo, Giuseppe Ranù e Mario Melfi e accolto sul posto dai sindaci e dagli amministratori si è intrattenuto per tutta la giornata nei luoghi più flagellati dal maltempo dei giorni scorsi. Il presidente Oliverio si è recato infatti ad Albidona, Alessandria del Carretto, Castroregio e Oriolo portando la propria solidarietà ed il proprio conforto ai sindaci sempre impegnati in prima persona a coordinare i soccorsi ed alle popolazioni locali così duramente colpite da questa ennesima calamità naturale. Come abbiamo riferito nei giorni scorsi, per fronteggiare l’emergenza la Provincia è intervenuta con tempestività e con un massiccio impiego di uomini e mezzi i quali, soprattutto sulla Provinciale che conduce ad Alessandria, sono al lavoro da più giorni per rimettere in sesto la SP 153 e togliere il paese da un isolamento che dura ormai da oltre 10 giorni. Per fare il punto della situazione, nella stessa serata è stato organizzato un incontro nella sala consiliare di Trebisacce a cui hanno partecipato i tre suddetti consiglieri provinciali, tutti i sindaci e gli amministratori del comprensorio, il presidente del Consorzio di Bonifica Integrale Marsio Blaiotta ed il gruppo della Protezione Civile comunale. Dopo l’apertura dei lavori da parte del sindaco di casa Francesco Mundo il quale, per rendere l’idea ha citato la definizione di Giustino Fortunato il quale, già agli inizi del ‘900, aveva definito l’Alto Jonio “uno sfasciume pendulo sul mare”. E’ quindi intervenuto il consigliere provinciale Ranù: «Non c’è un paese dell’Alto Jonio – ha dichiarato l’avvocato Ranù citando l’altro versante dell’Alto Jonio che comprende Rocca, Canna e Nocara e suggerendo un incontro con il Ministero – che non sia a rischio idrogeologico, accentuato peraltro da una rivoluzione climatica a cui non siamo affatto preparati». E’ stata quindi la volta di Mario Melfi che ha ricordato il deficit degli investimenti a tutela del territorio ed ha ricordato l’opera meritoria svolta in passato dagli operai forestali. Sono quindi intervenuti e dato il proprio contributo ai lavori il sindaco di Canna Giovanna Panarace, l’assessore del comune di Albidona Leonardo Golia, l’ingegnere Antonio Stamati ed il capo-operaio del Consorzio Piero Aurelio. Ha concluso i lavori il presidente Mario Oliverio.
Pino La Rocca