Ristabilire la verità facendo chiarezza su alcune vicende controverse che si sono verificate in paese nell’ultimo periodo. Era questo sostanzialmente l’intento dell’esecutivo comunale nel convocare l’ultimo consiglio comunale. A partire dalla questione dell’annullamento del Palio dei cavalli di Sant’Antonio Abate, la Maggioranza ha sostenuto che la denuncia anonima sulla presunta pericolosità della gara in danno di cavalli e fantini, sarebbe stata dettata dal timore che la riuscita di un evento storico così importante avrebbe esaltato le capacità organizzative dell’esecutivo. «Ci sembra di essere in presenza – ha dichiarato in proposito il sindaco Ciminelli – di una degenerazione sociale: la pace sociale e la convivenza civile forse disturbano chi ha interesse ad esasperare tutto, temendo consensi indiretti verso l’amministrazione comunale. In realtà l’annullamento del Palio ha danneggiato la buona immagine di tutta la comunità. Ecco che, per ripristinare l’evento sono state approvate tutte le prescrizioni suggerite dall’Asp che garantiranno maggiore sicurezza ai fantini, fondo stradale idoneo ad evitare scivolamenti dei cavalli, adeguate paratie, un veterinario dell’Asp presente alle gare e cavalli registrati ed in buono stato di salute, ma ciò che si deve realmente riguadagnare è la maturità sociale per partecipare ad una festa e non ad una battaglia!» Altra vicenda “chiacchierata” sulla quale l’esecutivo ha dato l’impressione di voler mostrare i muscoli è stata quella che ha portato al grave danneggiamento del Municipio da parte del disoccupato che, qualche settimana addietro, preso dalla disperazione, ha devastato a colpi d’ascia tutto quello che gli si parava davanti. Vicenda che è stata messa in relazione all’insubordinazione dei lavoratori LSU-LPU. «Da parte di costoro – ha tuonato il sindaco Ciminelli col sostegno di tutta la Maggioranza – non saranno più tollerati rifiuti rispetto agli obblighi lavorativi. L’amministrazione è pronta alla tolleranza zero e ad adottare provvedimenti disciplinari fino al licenziamento. A maggior ragione – ha ammonito il sindaco – se c’è gente che va in galera perché non riesce a dare da mangiare ai propri figli. Ma l’accanimento del signor Zinna ai danni del comune avvenuto il 28 gennaio scorso – ha spiegato Ciminelli – è stato solo frutto di reiterate richieste individuali al comune, richieste che ovviamente non potevano essere esaudite perché chi vuole avere sostegno da parte dell’ente deve lavorare». L’ultimo argomento, anch’esso dettato da una forte presa di posizione, riguarda la questione-bollette dell’Enel. La quale, applicando il regime della “clausola di salvaguardia” in danno dei comuni morosi, pretende il pagamento raddoppiato dei consumi. «Non pretendiamo favori – ha tuonato ancora Ciminelli – ma solo equità e vogliamo perciò pagare quanto paga la regione Toscana, solo il 3% in più e non il 50% in più imposto dall’Enel».
Pino La Rocca