Il prossimo 16 Febbraio si terranno le tanto attese primarie per scegliere il nuovo segretario regionale del Partito Democratico. “Dopo anni di sterile commissariamento – dice Rosita Leonetti, membro della segreteria provinciale dei Giovani Democratici di Cosenza – la Calabria ha finalmente la possibilità di poter costruire un nuovo partito, fondato e retto dalla base, lontano da dietrologie e vecchie logiche. In una regione lacerata da ‘ndrangheta, povertà, emigrazione, disoccupazione, emerge chiaramente l’esigenza di un Partito che si faccia portatore di quei principi che vadano a migliorare le condizioni economiche e sociali in cui versa la Calabria allo stato attuale. La persona che può dare la Svolta – continua Leonetti – è il candidato, dell’aria civatiana, Mimmo Lo Polito, Sindaco di Castrovillari. Votare Mimmo Lo Polito significa contribuire notevolmente al cambio generazionale e ideologico di cui necessita il partito. In uno stato di profonda crisi economica, sociale e morale, il Partito Democratico deve essere promotore di una nuova politica: il cambiamento. Bisogna cercare di identificare il Partito Democratico sotto due profili: strutturale e funzionale. Per quanto riguarda il profilo strutturale, il principio su cui si fonda il programma di Mimmo lo Polito è la trasparenza assoluta in ogni decisione; pubblicazione delle spese dei gruppi nei vari organi territoriali; divieto per il segretario regionale di partecipare come candidato a competizioni elettorali per tutta la durata del proprio mandato; introduzione delle preferenze nella scelta dei componenti delle assemblee e direttivi degli organismi ed eliminazione, a partire da questa fase regionale, del sistema delle liste bloccate; creazione di meccanismi di coinvolgimento dei singoli circoli ovvero aggregazione di circoli, quando si discute a livello regionale, sia politico che istituzionale, di scelte che interessano singoli territori della nostra regione; una segreteria regionale itinerante e più vicina alla gente ed ai circoli; divieto assoluto di deroghe nelle candidature per chi ha svolto già due mandati nel medesimo livello istituzionale. L’altro aspetto fondamentale del nuovo Partito Democratico calabrese, secondo l’aria civatiana, è la sua funzione. Il partito deve essere promotore dei principi contenuti nella Carta Costituzionale, deve avere come punto di riferimento la “questione meridionale” e la legalità, in quanto, nonostante siano passati anni da quando venne pronunciata la prima volta questa frase, gli scenari restano pressoché immutati. La Calabria registra notevoli deficit in diversi ambiti dall’istruzione (le prove invalsi ne sono dimostrazione), al lavoro (tassi di disoccupazione elevatissimi), dalla sanità (numerosa è la popolazione che decide di curarsi fuori dalla Calabria) alla differenza di genere. La Calabria chiede che il Partito Democratico si avvicini a tali problemi e che abbia le competenze necessarie per affrontarli. Chiede, altresì, che venga cambiata la prospettiva: allontanarsi dalle poltrone e avvicinarsi alle esigenze della popolazione. Bisogna rompere con il passato, con una politica tradizionale e consuetudinaria. La Calabria ha bisogno di Sinistra. È arrivato il momento di dire basta, di chiudere con il passato, di concentrarsi su progetti e idee, di investire sul capitale umano, di cambiare il partito da un “partito oligarca” sorretto da capibastone, ad un partito aperto capace di combinare le diverse sinergie che lo compongono. Per queste ragioni – conclude Leonetti – e anche perché le “cose cambiano, cambiandole” è necessario che dal 17 febbraio il nuovo segretario regionale sia Mimmo Lo Polito, un segretario libero e di tutti.”