Area Urbana – Il Comitato “PORTO NOSTRUM” apre a tutti i cittadini di Corigliano che hanno ferma intenzione di impedire l’ennesimo scempio ai danni del nostro territorio e per questo sta coinvolgendo la cittadinanza tutta, al fine di impedire che il Porto di Corigliano Calabro e della Sibaritide diventi un enorme discarica di rifiuti. La Regione Calabria, senza coinvolgere i Comuni di Rossano, Corigliano e Cassano ha deciso di risolvere l’ennesima emergenza rifiuti utilizzando l’impianto di Bucita (Rossano) per lo stoccaggio ed il Porto di Corigliano per imbarcare all’estero i rifiuti indifferenziati provenienti da tutta la Regione.
Si tratta di un bando di gara, della durata di un anno/due, che dovrebbe servire a risolvere l’emergenza rifiuti ma, al contrario, non fa altro che rinviare il problema poiché le discariche Calabresi riescono a smaltire solo la metà dei rifiuti che si producono. Considerando che la differenziata è ferma all’11%, la più bassa d’Europa, e che veniamo da un commissariamento all’emergenza durato 15 anni, che ha speso 3 miliardi di euro, riteniamo che il problema si ripresenterà ciclicamente.
La nostra terra sarà costretta a subire un via vai di centinaia di tir, carichi di schifezze di ogni genere, che percorreranno quotidianamente la statale 106; montagne di rifiuti ferme al centro di Bucita ed al Porto di Corigliano; la fuoriuscita di percolato, che se non adeguatamente contenuto, si riverserà sulle strade, nel terreno e nel mare; un odore insopportabile concentrato principalmente nel sito di Bucita, in tutta Schiavonea ma avvertibile anche nel resto del territorio.
Le economie locali, già martoriate dalla crisi, saranno costrette a soccombere definitivamente:
1) il pescato del nostro mare;
2) i prodotti dell’agricoltura di tutto il DAQ (Distretto Agroalimentare di Qualità) di Sibari;
3) le iniziative turistiche in essere ma soprattutto quelle previste nel PSA (Piano strutturale Associato), che guarda al territorio di Corigliano come polmone turistico di tutta la Sibarite ed il porto come unica importante via d’accesso.
4) il territorio qualificato, di per se economia locale. Il territorio, con tale operazione, subirà una dequalificazione, questo non farà che attrarre investimenti anch’essi dequalificati e quindi dequalificanti.
Per quanto esposto invitiamo tutta la popolazione a partecipare all’assemblea aperta, fissata per sabato 8 febbraio alle ore 10,30 nella sala riunioni del Mercato Ittico di Corigliano, per affrontare ed analizzare questa situazione e trovare assieme le possibili vie per costringere la regione al ritiro di questo scellerato bando.
I prodotti della terra dei fuochi non li vuole più nessuno, dobbiamo fare la stessa fine?
Perciò il mondo della pesca, dell’agricoltura, del turismo locale e tutta la popolazione deve unirsi ed opporsi con fermezza per evitare tale scempio.
Il Comitato “Porto Nostrum”
Info: comitatoportonostrum@gmail.com