Che fine ha fatto il registro dei tumori che doveva monitorare la casistica della mortalità causata dalle malattie neo-plastiche nell’area dell’ex Asl di Rossano ed in particolare nei territori di Cerchiara di Calabria, Francavilla Marittima e comuni contermini? Se lo chiede il sindaco di Cerchiara Antonio Carlomagno che fin dall’inizio del suo mandato si è speso in tutti i modi, sostenuto per la verità da tutta l’amministrazione comunale, perché la bonifica del sito di contrada “Capraro”, nel quale, come è ormai risaputo, sono state interrate migliaia di metri cubi di ferrite di zinco proveniente dall’ex Pertusola di Crotone, fosse finalmente avviata e fosse conclusa e, allo stesso tempo, per ottenere dalla Syndial SPA il risarcimento economico del danno ambientale subito per oltre 15 anni dalla comunità cerchiarese. Ben sapendo però che nessuna contropartita economica può mai restituire la vita a chi nel corso di questi anni è morto di tumore per la lunga esposizione al rischio provocato dai rifiuti tossici presenti nel sottosuolo. In realtà, come ha tenuto a precisare il dottor Carlomagno nei giorni scorsi, entrambi gli obiettivi sono stati centrati: «Il comune è stato indennizzato economicamente e la bonifica dalle ferriti di contrada Capraro, ai confini tra i comuni di Cerchaira e Francavilla Marittima, – ha scritto il primo cittadino tornando a ringraziare il dottor Giacomantonio – è stata completata anche grazie all’attenzione ed al pragmatismo con i quali ha inteso affrontare l’intera vicenda il Procuratore della Repubblica di Castrovillari che ha seguito personalmente l’iter dell’intervento e a cui pervenivano tutti i reports della Syndial s.p.a. man mano che si procedeva alla rimozione della ferrite dal SIN di contrada Capraro». Non altrettanto si può dire, sempre secondo il dottor Carlomagno, delle autorità sanitarie nazionali e regionali che, a suo dire, sollecitate a più riprese e con ogni mezzo, si sono dimostrate un vero e proprio muro di gomma da cui sono rimbalzate tutte le sollecitazioni indirizzate alle massime autorità sanitarie del Paese e della Regione, con richiesta di Studi Epidemiologici nonché della istituzione di un “registro Tumori”». Si tratta delle solite logiche che, secondo il primo cittadino di Cerchiara, «oggi trovano drammatica attualità nelle tragiche vicende di quella che un tempo fu la “Campania felix”, oggi denominata “terra dei fuochi”, o nei tanti processi in tema di Danni ambientali, che si concludono sempre in sintonia alla… ragion di stato. Ma lo stesso primo cittadino su questo scabroso argomento non vuole abbassare la guardia ed ha invitato tutti, compreso il neo-nato “Comitato Cerchiara – Ambiente e Salute“ per questa sera, alle ore 18.00, presso la delegazione municipale della Piana per discutere, carte alla mano, di tutto l’iter relativo a questa importante problematica.
Pino La Rocca