Saranno finalmente riesumati per essere sottratti all’oblio e resi fruibili i preziosi reperti archeologici venuti alla luce nel sito di Broglio in circa 30 anni di scavi e che restano tuttora immagazzinati sotto una bella coltre di polvere? E’ quello che prova a fare l’amministrazione comunale in carica che, attraverso la stipula di una apposita Convenzione tra le parti, ha affidato la cura e la gestione del Parco Archeologico di Broglio e la sede dell’ex Pretura come ufficio e come locale di rappresentanza all’ASAS (associazione onlus per la Storia e l’Archeologia della Sibaritide) fondata e guidata dal professore Tullio Masneri che da anni, d’intesa con la Sovrintendenza ai Beni Archeologici della Calabria, si occupa della tutela e della valorizzazione dell’imponente giacimento storico e archeologico dell’Alto Jonio e della Sibaritide. Il professore Tullio Masneri, originario di Rossano ma residente a Trebisacce da tanti anni, è uno studioso oltre che un appassionato di storia e di di archeologia e finora non ha potuto dedicarsi a questa sua passione perché ha svolto la professione prima di docente e poi di dirigente scolastico dei Licei. Oggi però che ha raggiunto la pensione potrà dedicarsi a tempo pieno a questo suo hobby e certamente ne beneficerà il ricco patrimonio archeologico di cui è dotata quella che è stata nei secoli la Sibaritide, prima come culla della proto-storia e successivamente come della civiltà magno-greca. E c’è tanto da fare in realtà per recuperare il tempo perduto, per mettere in sicurezza, valorizzare e rendendoli fruibili ai visitatori le migliaia di reperti venuti alla luce sulla collina di Broglio e per evitare, insomma, che continuino a rimanere nell’oblio più totale gli studi e gli scavi condotti per lunghi anni e con certosina tenacia da studenti e docenti dell’Università La Sapienza di Roma guidati prima dal compianto professore Peroni e successivamente dal professore Vanzetti. Studi e scavi che, come è noto, sono costati enormi sforzi finanziari al comune di Trebisacce, alla Comunità Montana dell’Alto Jonio ed alla Provincia di Cosenza e che hanno fatto piena luce sul popolo primigenio degli Enotri che, all’età del bronzo-medio, nel VII/VIII secolo avanti Cristo, ha vissuto nel villaggio proto-storico di Broglio, oltre che nei siti coevi di Macchiabate di Francavilla Marittima e di Torre del Mordillo di Spezzano Albanese. Di recente il sito archeologico di Broglio ha beneficiato di un ulteriore finanziamento ministeriale di oltre 500mila euro che saranno spesi quanto prima per completare e rendere fruibile il Parco Archeologico. Si spera, oggi che c’è un soggetto in grado di garantire il necessario supporto tecnico, che si dia la precedenza ad un impianto di video-sorveglianza che metta in sicurezza tutta la collina di Broglio per sottrarla al ludibrio degli sciacalli e dei vandali che imperversano e ne stanno facendo una landa deserta.