La regione Calabria fa ancora orecchie da mercante.
Corigliano – Nella giornata di ieri la Rete per la Difesa del Territorio ha incontrato l’assessore all’ambiente del Comune di Corigliano Calabro. Una interlocuzione cercata da tempo con chi copre incarichi istituzionali in uno dei due maggiori comuni del comprensorio, con l’intento di tracciare una linea comune su argomenti fondamentali per l’economia del territorio come rifiuti e trivellazioni.
Sulle trivellazioni è stato chiesto al comune di Corigliano di invitare, insieme a tutti gli altri comuni del comprensorio, la Regione Calabria ad sfruttare il diritto di precauzione previsto dal codice ambientale per impedire che l’anomalo iter per la concessione delle trivellazioni vada avanti senza il rispetto della volontà dei territori. Il Governatore Scopelliti, con un provvedimento di questo tipo, farebbe seguito alle dichiarazioni d’intenti su questo argomento. Ricordiamo che le esplorazioni sotterranee alla ricerca di idrocarburi, sia in mare che a terra, in altri territori hanno causato la completa devastazione ambientale, con conseguente sparizione di interi settori economici quali la pesca e l’agricoltura, senza contare i danni sanitari e paesaggistici.
Sui rifiuti la discussione è stata più articolata. Registriamo con piacere che l’assessore Chiurco ha escluso la costruzione di una nuova discarica nel comune di Corigliano e si è detto contrario alle discariche. Sul fronte della differenziata abbiamo specificatamente chiesto, per il prossimo capitolato d’appalto sulla raccolta, di non imitare l’amministrazione della vicina Rossano che ha escluso l’obbligo di porta a porta dal nuovo bando. La Rete per la Difesa del Territorio ha offerto il proprio contributo gratuito per costruire sinergicamente un capitolato d’appalto che rispecchi il modello Rifiuti Zero, e che comporterebbe enormi benefici economici, sanitari ed in termini di posti di lavoro all’intero territorio.
Nell’immediato l’amministrazione comunale sembra essere ingessata, anche su questo tema, dalle incombenze economiche e contabili. Ovviamente, come andiamo dicendo in lungo ed in largo lungo il territorio regionale, la gestione dei rifiuti non può essere tema di improvvisazione o di programmi a breve termine, anche perchè sappiamo con certezza che questo tipo di impostazione è costata alla pubblica amministrazione, quindi ai cittadini, più di due miliardi di euro letteralmente sprecati (il bilancio dell’ufficio del commissario all’emergenza ambientale).
Abbiamo invitato l’assessore a cercare delle soluzioni immediate per avviare il processo di differenziata con gli strumenti attuali, fermo-restando la titubanza nei confronti di nuove campagne di sensibilizzazione di massa che, a nostro modo di vedere, non servono a nulla: finché i cittadini avranno i cassonetti verdi sotto casa, nessuna sensibilizzazione farà aumentare la differenziata.
Registriamo per l’ennesima volta l’approssimazione con cui gli uffici e gli incaricati della Regione Calabria gestiscono l’impiantistica del sistema regionale, non offrendo ai comuni la possibilità di programmare con precisione il conferimento della eventuale differenziata, per esempio l’umido. Abbiamo già in passato pubblicamente dichiarato che il caos generato dagli uffici della Regione Calabria favorisce inequivocabilmente il “sistema di potere non estraneo ad interessi politico-malavitosi” che si cela dietro il ciclo dei rifiuti regionale.
Il Dipartimento Politiche per l’Ambiente chiarisca immediatamente quali sono le attuali capacità di funzionamento ed il reale utilizzo degli impianti del sistema Calabria Sud, impianti che rappresentano, lo ribadiamo, una truffa colossale nei confronti dei cittadini calabresi: possibile che non si possa sapere cosa, come e quando viene conferito negli impianti pagati dai cittadini?
Rete per la Difesa del Territorio “Franco Nisticò”
Referente Provincia di Cosenza, Flavio Stasi