Altro che clima natalizio e scambio di auguri: la Minoranza approfitta proprio di questi giorni di festa per recapitare al primo cittadino, come strenna natalizia, una copiosa bordata di critiche, condite da una velata ironia che non edulcora per niente la pillola e che determina una serie di prese di posizioni da parte delle forze politiche che sostengono l’attuale esecutivo. La requisitoria esordisce ironizzando sulla trasformazione del sindaco Mundo che, secondo la nota di Trebisacce Futuro tradotta anche in un manifesto murale, «folgorato sulla via di Damasco, da formichina si è trasformato in sacrestano facendosi scorgere in tutte le funzioni religiose, improvvisando una sorta di comizio natalizio, riferendo del disagio dei cittadini e della vicinanza dell’amministrazione, nonché autocelebrandosi per la gestione del paese… Tuttavia, – si legge ancora nella filippica – è difficile ricordare qualcosa fatta dal nostro primo reverendo (già primo cittadino) nel corso dei trascorsi diciannove mesi di amministrazione, passati nella più assoluta inerzia». Dall’ironia alle cose concrete Trebisacce Futuro addebita al sindaco -di aver lasciato per mesi e mesi alcuni quartieri senz’acqua; -di non essere riuscito ad appaltare i lavori del Lungomare già finanziati; -di aver revocato incarichi professionali a tecnici non graditi con una duplicazione dei costi; -di affidare incarichi legali a professionisti esterni; -di fare confusione e di creare privilegi nel mondo del Volontariato e -assumendo nuove figure professionali, come il Comandante dei Vigili di Rossano mentre lo stesso compito lo potevano svolgere quelli già in servizio presso l’ente. «Se questo è il modo di stare vicini ai cittadini – si legge in fondo alla nota – probabilmente gli stessi cittadini si stanno augurando che vi “allontaniate” un istante». Intervenendo sull’argomento, piena solidarietà al sindaco è stata espressa dal segretario del PD Pierfrancesco De Marco che scrive: «Pur ritenendo sacrosanto il diritto alla critica politica (anche feroce), essa è francamente inaccettabile quando si trasforma in gratuito e livoroso attacco personale, tra l’altro ricorrendo ad una metafora religiosa del tutto fuori luogo». Di tutt’altro genere il commento affidato al Web dal segretario cittadino di SEL Gianpaolo Schiumerini che scrive: «Gli amministratori intelligenti devono essere in grado di capire i segnali che provengono dalla comunità che amministrano ed essere capaci di discernere le critiche fondate e costruttive da quelle inconcludenti e pregiudiziali. È sbagliato – aggiunge Schiumerini – liquidare tutti quelli che esprimono valutazioni differenti dalle nostre come… cretini, giacché noi non siamo sempre nel giusto e gli altri non sono sempre nostri nemici. Riflettere sugli errori e sulle cose che non vanno non é peccato. La presunzione, in politica, è peccato mortale».
Pino La Rocca