“Incomprensibile e illegittimo: tale è il comportamento dell’Enel nei confronti del comune di Amendolara”. E’ l’anatema del sindaco del “Paese della Secca” contro la società elettrica che, per presunta morosità, avrebbe aumentato del 50% il costo della bolletta comunale e di disattivare i POD del Parco Fotovoltaioco comunale. «Il Comune di Amendolara – ha scritto il sindaco Ciminelli – non ne può più e perciò abbiamo scritto per protesta al presidente dell’Enel, al ministro dell’Industria e al Prefetto di Cosenza: se non riceveremo risposte soddisfacenti procederemo per le vie legali. La condizione finanziaria dei comuni ed i continui tagli dei trasferimenti da parte dello Stato – si legge nella missiva di Ciminelli – è ben nota a tutti. Nel caso in cui un ente diventi moroso in ragione di mancati o parziali pagamenti, l’Enel ha il diritto, in “regime di tutela”, di applicare una tariffa che finisce col comportare aggravi sulla bolletta fino a oltre il 40/50%. Questa applicazione – aggiunge – altro non produce che altri debiti per l’utente, in questo caso per il Comune, che non riesce a pagare le bollette come capita per un fornitore o, in alcuni casi, per gli stessi dipendenti». Il comune di Amendolara, come è noto, ha realizzato un parco fotovoltaico per abbattere i costi della bolletta ed è quindi titolare dei relativi POD destinati a ricevere e così immettere l’energia prodotta nella rete Enel. La disattivazione dei POD impedirebbe al comune di utilizzare l’impianto. Dunque, al danno del raddoppio dei costi della corrente, anche la beffa di non poter mantenere in esercizio il Parco Fotovoltaico.
Pino La Rocca