Il dramma culturale che lo scorso mese di gennaio ha colpito il sito archeologico dell’antica Sibari, sommerso di acqua e fango dall’esondazione del fiume Crati, torna all’attenzione della Commissione beni culturali del senato della repubblica che ha convocato, per ascoltarlo, il sindaco Gianni Papasso. L’incontro è in calendario per mercoledì prossimo, 18 dicembre, alle ore 14:30. Sulla questione, lo scorso 15 ottobre, aveva riferito alla Commissione, presieduta dal senatore Marcucci, il senatore Riccardo Nencini, sottolineando preliminarmente che la condizione di Sibari testimonia una vicenda storica conosciuta nel passato e dimenticata nel presente. La relativa area archeologica, com’è noto, si estende per 168 ettari, di cui meno del 10 per cento è stata interessata da scavi, dai quali sono emerse tre città sovrapposte, la Sybari arcaica, Thurii e Copia. Tale sito, rappresenta peraltro una delle più antiche città della Magna Graecia, ma, tuttavia larga parte della città romana e le due città greche non sono ancora emerse. In quella occasione, il segretario nazionale del Partito Socialista Italiano, domandò in che modo proseguire gli scavi e valorizzare l’enorme patrimonio del sito. Nel corso del suo intervento, il sen. Nencini, evidenziò che lo scorso 18 gennaio il fiume Crati inondò gran parte dell’area archeologica provocando danni rilevanti sulla parte scoperta della città romana. Dopo aver sottolineato che il Parco archeologico è rientrato nel progetto pilota strategico “Poli museali di eccellenza nel Mezzogiorno”, promosso dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e dal Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica, fece presente che per la sistemazione idraulica del fiume è stato previsto un intervento di 4 milioni di euro di competenza del Commissario straordinario dell’area a cui aggiungere un ulteriore stanziamento di un milione di euro messo a disposizione dalla provincia di Cosenza. Il sen. Nencini, riferì, altresì che il Dicastero dei beni culturali ha impegnato 300 mila euro per il ripristino della fruibilità del Parco. A fronte di tali circostanze, è stato giudicato dunque necessario impegnare il Governo attraverso un atto di indirizzo affinché si possa rendere godibile l’area archeologica, inserire Sibari in un canale strutturato di finanziamento, tanto più che la sua fruibilità non è finora garantita in maniera adeguata, nonché valorizzare il relativo sito, contribuendo alla crescita economica e sociale dei territori coinvolti. Di certo, al ritorno in Calabria, il sindaco di cassano All’Ionio, Gianni Papasso, avrà ulteriori cognizioni su quelli che possono essere i progetti del Governo sul futuro del Parco Archeologico di Sibari.
Lì, 16.12.2013 Il Capo Ufficio Stampa – Mimmo Petroni –