I Finanzieri del Comando Provinciale di Cosenza hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo per equivalente del valore di 1.068,542,00 euro emesso dal G.I.P. del Tribunale di Cosenza nei confronti dei titolari di una struttura sanitaria operante nel capoluogo cosentino, dichiarata fallita nel 2011. L’operazione rappresenta una prima conclusione di complesse indagini di polizia giudiziaria, eseguite dagli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria e della Compagnia di Cosenza – sotto la direzione del Procuratore Capo della Repubblica di Cosenza, Cons. Dr. Dario GRANIERI, ed il coordinamento dei Pubblici Ministeri Giuseppe Francesco COZZOLINO e Giuseppe CAVA, facenti parte del pool che si occupa delle indagini in materia di reati economico/finanziari – finalizzate al riscontro di ipotesi delittuose poste in essere dagli indagati nei settori tributario e fallimentare. Nel corso dell’attività, alla quale ha anche concorso personale delle Sezioni di P.G. presso la Procura alla sede, sono stati sentiti, in qualità di testimoni, numerosissimi dipendenti della struttura sanitaria, nonché i professionisti che hanno supportato negli ultimi anni il management aziendale. Questi ultimi hanno ripercorso le vicende societarie della Struttura sanitaria, consentendo di ricostruire il travagliato iter, fino alla dichiarazione di fallimento. In parallelo, le investigazioni di natura fiscale e tributaria, attraverso l’analisi dei dati di bilancio e dei flussi finanziari, hanno consentito ai finanzieri di ricostruire in maniera puntuale i fatti gestionali della società fallita ed a dimostrare l’omesso versamento di ritenute fiscali per oltre 500.000 euro per l’anno 2008 ed altrettanto per il 2009, nonché l’omesso versamento di ritenute previdenziali tra il 2008 ed il 2010 per oltre 140.000 euro. In un contesto economico di particolare sofferenza per il nostro Paese, un’attività di indagine come quella portata a termine dalla Guardia di Finanza cosentina va segnalata per un duplice aspetto. Da un lato viene assicurato, attraverso il provvedimento di sequestro per equivalente, il recupero a favore dell’erario delle ritenute fiscali che il datore di lavoro, trattenendole sulla busta paga del lavoratore, aveva l’obbligo di versare. Dall’altro, si mira a tutelare i lavoratori della struttura sanitaria facendo emergere, per un successivo recupero a cura delle autorità competenti, le molte ritenute previdenziali illecitamente “sottratte” ai lavoratori i quali hanno subito un danno rilevante ai fini sia pensionistici che di tutela assicurativa sul lavoro.