Si è riunito mercoledì 27 novembre u.s., in un congresso straordinario, il Partito della rifondazione Comunista di Corigliano Calabro, con l’obiettivo di riorganizzare i propri organismi, mosso da un grande bisogno di rinnovamento. Si è, infatti, provveduto a rinnovare gran parte dei dirigenti, favorendo un avvicendamento di genere, che spinga l’altra metà del cielo a sentirsi sempre più protagoniste della vita politica della città e dare nuova linfa all’iniziativa del Partito. Dopo la lettura del documento programmatico-congressuale dal titolo “Ricostruire la Sinistra”, si è passati all’elezione dei componenti del Collegio di Garanzia, del Direttivo di circolo e del Segretario. La discussione, svoltasi alla presenza del compagno Gennaro Cortese, in rappresentanza della federazione di Cosenza, ha toccato numerosi punti programmatici, con scadenze diverse in relazione alla priorità delle tematiche contenute negli stessi, gli obiettivi principali si sono rivelati quelli riguardanti le tematiche dell’ambiente, cha vanno dall’annosa questione centrale Enel di Rossano, da sempre sotto la lente d’ingrandimento delle comunità che costituiscono l’area urbana Corigliano-Rossano, alla questione rifiuti, drammaticamente tornata in auge in questi ultimi tempi. La città, infatti, è ritornata ad essere nuovamente una discarica a cielo aperto e la politica, ora al governo, non è in grado di dare risposte al problema, perché incapace di ripensare modelli di gestione del fenomeno, che di sicuro non può prescindere dal sistema di raccolta differenziata. E’ necessario mettere in discussione il modello neo-liberista, capitalista e globalizzato, che ha fatto dell’equazione maggiore PIL uguale a maggiore sviluppo, il suo credo, senza preoccuparsi poi di come redistribuire la ricchezza prodotta e di come smaltire i rifiuti, che di sicuro non può essere quello attuale di far diventare il mondo che ci circonda una grande discarica. Nel corso degli ultimi anni si sono verificati fenomeni di vera e propria involuzione nella capacità di esprimere un determinato grado di cultura politica, da parte dei principali attori operanti nel sistema, la politica viene “usata” direttamente, senza intermediazioni, per “fare affari” e non per occuparsi della gestione dei beni comuni, su tutti, quella dei rifiuti, la gestione dell’acqua pubblica, la tutela e la difesa dell’ambiente in cui viviamo. Si è ribadita, inoltre, la necessità di ripensare un sistema di riscossione dei tributi, perché quello attuale è iniquo e non garantisce una corretta esecuzione del servizio. Si è poi parlato del lavoro che non c’è, quel poco ancora esistente viene sottopagato e privato dei diritti più elementari, al punto da ridurre i lavoratori sempre più precari, rasentando livelli di induzione in schiavitù. Dalla discussione complessa ed articolata, è emersa con forza, infine, anche l’esigenza di unire la sinistra diffusa, con azioni di maggiore collaborazione e coinvolgimento di tutte quelle forme di cittadinanza attiva (organizzazioni sindacali, movimenti civici, associazioni), per un migliore radicamento sul territorio. I lavori si sono svolti presso la sede del Partito situata in via Roma nel Centro Storico della città, che ha visto una numerosa partecipazione di iscritti ed aspiranti tali, nonché di compagni, che pur rimanendo fedeli agli ideali che questo partito rappresenta, negli anni avevano deciso di allontanarsi, per l’alta conflittualità che si era sviluppata tralasciando le reali vertenze ed aspettative della comunità. L’assemblea all’unanimità ha eletto i compagni: Argentino Rocco (Presidente Collegio di Garanzia), Avella Maria Pompea e Sosto Antonio (componenti C.G.) – Come componenti del direttivo, invece, ha eletto i compagni Albamonte Giuseppe, Caracciolo Cosimo, Ferraro Francesco, Lionetti Michele, Longobucco Sofia Immacolata, Luzzi Giorgio, Manfredi Antonio, Parrilla Rossella, Sosto Nunzia, che a loro volta hanno ritenuto opportuno confermare Antonio Gorgoglione alla segreteria del Partito.
Serve un salto nella storia, ma non si potrà fare alcun salto senza prima fare spazio al pensiero di un diverso futuro. Questo è l’auspicio con cui Rifondazione intende riprendere il cammino in città.
Il direttivo.