«Se dovesse trovare conferma quello che in questi giorni è stato riportato sulla stampa e cioè i presunti nuovi ritrovamenti di altre ferriti di zinco nella Sibaritide, occorrerebbe ora più che mai che tutti facessero la necessaria chiarezza su questa questione». A riprendere e rilanciare l’allarme circa il ritrovamento di ulteriori quantità di zinco scoperte nelle viscere della terra della Sibaritide dopo che tutti pensavano che ormai tutti i siti fossero stati bonificati, è la Cgil Sibaritide-Pollino che vuole che si faccia chiarezza su un pericolo ancora incombente mentre si pensava fosse stato scongiurato. «Se fosse vero che esistono ancora siti inquinati da rifiuti tossici nella piana di Sibari, – scrive il Cgil – ci troveremmo di fronte alla prepotente azione della ‘ndrangheta che, oltre a determinare le condizioni di sottosviluppo della nostra area, ha condannato il territorio e le vite dei suoi cittadini alla miseria e alla paura. Per quanto tempo ancora – commenta il sindacato della Camusso – le donne e gli uomini di questa terra dovranno ancora vivere nell’ incubo di scoprire di avere rifiuti tossici sotto le proprie case, nei propri giardini e nei prodotti della loro alimentazione quotidiana? Quanto le grosse lobby dell’ industria, insieme alla ‘ndrangheta, dovranno continuare a lucrare e a devastare ancora il nostro ambiente, la nostra terra e i nostri mari? Oggi non può essere più il momento delle scelte frettolose, degli atti singoli e dei campanilismi personali inutili, oggi deve essere il momento del fronte comune volto a rintracciare in maniera chiara nuove e vecchie responsabilità!». Alla cultura del malaffare si deve rispondere con la cultura della legalità che oggi non può prescindere più da un confronto costante e dal coinvolgimento di tutte le forze in campo. Legalità è dialettica, è rispetto dell’ambiente , è riutilizzo dei beni confiscati alla ‘ndrangheta, è buona amministrazione fatta di atti trasparenti meritocratici e non di clientele e di interessi personali. I segnali che tutti dobbiamo lanciare devono essere chiari ed inequivocabili, solo così daremo una speranza alle nuove generazioni. Abbiamo sempre sostenuto che fosse necessaria una indagine epidemiologica in merito alle ferriti di zinco, oggi lo sosteniamo con maggiore convinzione e ci chiediamo se il “risarcimento” ottenuto dalla Syndial in qualche modo non possa essere utilizzato in questa direzione. Occorre fare immediatamente il punto con gli organi competenti sullo stato della bonifica, e soprattutto, se dovessero necessitare altri interventi, i tempi non potranno essere quelli a cui abbiamo assistito in questi anni… La salute, la tutela dell’ambiente e la legalità – conclude la Cgil – come situazioni di contesto territoriale sono le priorità di questo comprensorio e rappresentano le uniche e reali possibilità di sviluppo di questa area».
Pino La Rocca