Il Comitato Alberi e Natura della Sibaritide e il costituendo WWF Rossano ripartono dal verde urbano per una nuova idea di città.
Nello stemma della Repubblica italiana sono presenti un ramo di ulivo e uno di quercia, e questo non è un caso. Anche la Regione Calabria reca nel suo stemma un albero, il pino laricio, una conifera vanto della Sila. La forza simbolica e l’importanza economica di questi alberi sono diventati un pezzo dell’identità e della cultura degli italiani e dei calabresi. Del resto, lo sviluppo delle società umane di ogni tempo e luogo ha sempre visto gli alberi come protagonisti, pensiamo soltanto all’importanza economica degli agrumi nella nostra piana di Sibari: la coltivazione degli alberi di clementino, arancio, cedro, bergamotto e nei territori collinari la coltura dell’albero di Castagno. Tutti questi alberi hanno rappresentato e rappresentano un importante risorsa sia in termini di lavoro che di nutrimento.
Quest’anno la festa nazionale dell’albero assume una particolare valenza in quanto coincide con un periodo cruciale per l’applicazione della legge 14 gennaio 2013 n.10, “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani “. Il Comitato Alberi e Natura della Sibaritide e il costituendo WWF Rossano nascono soprattutto con l’obiettivo di favorire questa nuova organica normativa sugli alberi e il verde pubblico, che ha come fulcro il censimento e la salvaguardia e valorizzazione degli alberi monumentali. A questo percorso si uniscono i Verdi, i quali ,attendono ancora risposte da parte degli amministratori locali sulla proposta lanciata ormai un anno fa di censire gli ulivi secolari . Il censimento rappresenta un validissimo strumento per ostacolare la cementificazione selvaggia che sta dominando in zone centrali e periferiche della città. Le priorità del Comitato e del WWF Rossano ,dei Verdi sono: la moratoria del taglio degli ulivi secolari, la salvaguardia del nucleo di querce roverelle secolari site in contrada Leuca, il chiarimento in merito all’attuale gestione del sito Castagni del Cozzo del Pesco dell’iter della proposta della legge Regionale “I Giganti di Cozzo del Pesco” 31/1/2011.
In gioco non c’è un albero, o un nucleo di alberi ma l’idea stessa di città, che non può restare legata alla cementificazione e ad un dissennato e antieconomico consumo di suolo, ma deve iniziare a cambiare nel senso di una vera sostenibilità. Non possiamo non ricordare il ruolo positivo dei boschi nel contenimento e nelle prevenzione delle alluvioni che proprio in questi giorni stanno funestando la nostra penisola. Gli alberi con le loro radici tengono i versanti franosi e mitigano il dissesto idrogeologico. La legge 14 gennaio 2013 n.10, infatti, prevede che i Comuni realizzino un bilancio del patrimonio verde urbano,con l’obiettivo di abbattere le emissioni inquinanti e costruire le basi della qualità della vita dei cittadini. Gli ecologisti di Rossano ripartono dal verde urbano, dagli spazi pubblici, dalla conoscenza degli alberi delle loro specificità e legami con la storia del territorio per proporre una nuova città. L’intervento di conservazione dell’ulivo millenario denominato u tatarann’ (il nonno), per quanto non ancora sufficiente, è di buon auspico. Forse con la nostra prossima iniziativa proporremo di andare ad abbracciare u tatarann’, voi che cosa ne pensate?
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