Sui rifiuti serve cambiare modello.
Nel capodanno 2011, insieme a centinaia di calabresi, occupammo la strada d’accesso della discarica di Pianopoli per dimostrare come il ciclo dei rifiuti calabrese fosse un completo disastro, gestito di fatto dalla speculazione privata e basato su mega-discariche private costose, devastanti e causa di continue emergenze.
A distanza di quasi 3 anni la Calabria si trova esattamente nella stessa identica situazione, interamente dipendente da discariche private come quella di Pianopoli, spesso realizzate con modalità poco chiare, riempite in tempi record grazie ad una raccolta differenziata inesistente addirittura in calo nell’ultimo anno.
Questo è il bilancio fallimentare dell’Assessore Regionale all’Ambiente Pugliano e più in generale della Giunta Scopelliti, ed è il fallimento soprattutto di un modello, quello dell’incenerimento, tenuto in vita sia dalle giunte di centrodestra sia da quelle di centrosinistra, un modello medioevale e favorevole soltanto a speculatori senza scrupoli e ‘ndrine che in questi anni sulla monnezza calabra hanno costruito un impero finanziario.
A nulla sono servite le manifestazioni ed i blocchi che in questi anni abbiamo promosso. A nulla sono servite le parole pesantissime della commissione parlamentare d’inchiesta che ha bollato come sistema di potere politico-malavitoso il ciclo dei rifiuti calabrese. A nulla sono servite le inchieste, gli arresti, i sequestri, i disastri ambientali accertati.
Quello che ci troviamo di fronte è uno scenario annunciato, figlio, nel migliore dei casi, della più totale incapacità politica e di programmazione, quella stessa incapacità dimostrata dal Governo Regionale anche nei provvedimenti in via di emanazione come la Legge di Riordino del settore o il nuovo piano dei rifiuti, le cui linee guida non fanno altro che ricalcare lo stesso modello folle adottato fino ad ora. Significherebbe continuare a spendere i soldi dei calabresi non per la raccolta differenziata ma per mega-impianti inquinanti e nuove discariche, regalando altri milioni di euro alla ‘ndrangheta.
Non solo. La proroga dell’ordinanza con cui il Governatore Scopelliti ha riportato la Calabria indietro di vent’anni permettendo di abbancare in discarica rifiuti senza alcun trattamento, causerà nuove multe per la regione Calabria a causa del mancato rispetto delle normative europee. Anche queste multe saranno pagate con i soldi dei cittadini.
Infine, senza alcun ritegno e senza alcuna giustificazione, riteniamo inaccettabile e beffarda la scelta della Giunta Scopelliti di non costituire la Regione come parte civile nel processo che riguarda gli illeciti alla discarica di Alli (Catanzaro) considerato l’importanza del processo e considerato che tra i rinviati a giudizio, guarda caso, c’è anche l’assessore Pugliano.
Sappiamo che anche questa, come le centinaia di crisi degli ultimi dieci anni, sarà strumentalizzata da qualche faccendiere per tentare di aprire nuove discariche e rimandare l’accantonamento di questo modello scellerato. Per queste ragioni ci mobiliteremo per ostacolare ogni progetto di nuova discarica o di impianto finalizzato all’incenerimento, come il raddoppio della discarica di Pianopoli o l’apertura delle discariche di Scala Coeli, Casignana e Lago. Ormai da anni è chiaro che la sfida non è dove aprire le discariche, come qualcuno vorrebbe far credere, ma cambiare modello di gestione dei rifiuti sottraendo alla ‘ndrangheta milioni di euro, creando centinaia di posti di lavoro e salvaguardando la salute dei calabresi. Chi non è in grado o non ha il coraggio di farlo, a partire dall’Assessore Pugliano, si faccia da parte.
Rete per la Difesa del Territorio “Franco Nisticò”