Lunedì 25 novembre 2013 in occasione della giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il Centro Antiviolenza Fabiana, con l’Amministrazione Provinciale di Cosenza, l’Amministrazione Comunale di Corigliano, l’ITC Luigi Palma di Corigliano, l’Associazione Mondiversi onlus, ha inteso organizzare una giornata di sensibilizzazione sulla tematica della violenza di genere.
La giornata si articolerà in due momenti: la mattina sarà dedicata agli studenti dell’Istituto Tecnico Commerciale; il pomeriggio dalle ore 16,00 alle ore 20,00, la cittadinanza è invitata presso il Centro di Eccellenza, dove si condivideranno, in uno spazio libero, riflessioni, immagini, filmati per dire BASTA ALLA VIOLENZA.
Ogni anno in Italia e nel mondo migliaia di donne subiscono abusi, violenze fisiche e psicologiche.
Il perdurare della discriminazione e della diseguaglianza tra i sessi sono considerate cause principali della violenza sulla donna e del femminicidio.
Nel 1993 La Conferenza Mondiale sui Diritti Umani di Vienna affermava: “I diritti umani delle donne e delle bambine sono parte inalienabile, integrale e indivisibile dei diritti umani universali. La piena ed eguale partecipazione delle donne nella vita politica, civile, economica, sociale, culturale, a livello nazionale, regionale e internazionale e lo sradicamento di tutte le forme di discriminazione sessuale, sono obiettivi prioritari della comunità internazionale. La violenza di genere e tutte le forme di molestia e sfruttamento sessuale, incluse quelle derivanti da pregiudizi culturali e da traffici internazionali, sono incompatibili con la dignità e il valore della persona umana e devono essere eliminate”.
La violenza di genere, quindi, è una violazione dei diritti umani. Sono passati venti anni, dalla Dichiarazione di Vienna, ma ancora la discriminazione e lo sfruttamento delle donne non è cessato. Un crimine universale, di cui non si hanno dati precisi per via delle mancate denunce da parte delle donne stesse, vittime di paure e rappresaglie, del silenzio delle istituzioni, della cittadinanza, ma anche della difficoltà delle autorità a riconoscere la violenza di genere come crimine e, dunque, a punirla. Un cambiamento sociale e culturale che non tolleri e non consenta ogni forma di violenza è fondamentale per arrestare il diffondersi di questo triste fenomeno.
Non c’è donna che meriti violenza ; non c’è violenza che può essere giustificata.
Corigliano Calabro 19 novembre 2013
Centro Antiviolenza Fabiana
Angela De Giacomo